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LA DEPRESSIONE POST-PARTUM

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La depressione post-partum

La gravidanza  cambia la vita della donna, della famiglia, della coppia. In tutta la vita di una donna, la gravidanza viene considerata forse quella con un più alto grado di affettività. Rappresenta appunto uno snodo centrale nella esistenza della donna: infatti segna in modo unico, l’esistenza della donna e del suo partner. Dal punto di vista psicologico, dalla situazione di figlio, si passa a quello di genitore.

La donna, oltre ad avere trasformazioni fisiche, ha anche cambiamenti interiori a cui occorre dare un particolare ascolto. I sentimenti non sono esclusivamente di felicità, ma possono essere anche di tristezza  e paura. Le donne più vulnerabili potrebbero non essere in grado di ‘reggere’ e potrebbero, quindi, sperimentare anche un periodo di depressione più o meno lungo e doloroso.

La depressione post-partum: dopo il parto o  BABY BLUES

Subito dopo il parto, la neo-mamma potrebbe vivere un momento di marcata tristezza  (malinconia) della durata di qualche giorno. Il termine Maternity Blues (o baby blues – malinconia) lo dobbiamo a Donald Winnicot (pediatra e psicoanalista inglese) e descrive uno stato di disagio psicologico subito dopo il parto. Questo disagio coinvolge circa l’85% delle partorienti e descrive una sorta di lieve depressione dovuta a diversi fattori tra cui: alterazione del ciclo sonno veglia; cambiamento fisico; senso di inadeguatezza, pianto immotivato;   inquietudine; disturbi dell’ alimentazione; stanchezza; etc. per qualche giorno noteremo un alternarsi della gioia per la maternità a momenti di leggera depressione che, grazie al sostegno del persone vicine, in poco tempo tende a scomparire.

La depressione post-partum: dopo il parto – depressione vera e propria

Il termine viene dal latino (dopo il parto) e, diversamente dal baby blues, dura molto di più e potrebbe manifestarsi anche con forme di psicosi. Coinvolge circa il 10-20% delle partorienti; tale percentuale aumenta in caso di gravidanze successive. Questo tipo di depressione è ben più grave e può durare anche un anno. I sintomi comprendono tutti quelli descritti sopra ma in modo più persistente:

I disturbi del sonno, possono trasformarsi in insonnia o al suo contrario in sonno eccessivo;

il leggero pianto può divenire disperato, eccessivo, inconsulto;

si ha un’esagerata e immotivata paura di far male al bambino o, al contrario, non se ne ha nessun interesse;

l’umore cambia spesso e improvvisamente.

La depressione post-partum: cause

Al momento non esiste una spiegazione definitiva. Alcuni studi sono a favore di un cambiamento ormonale (calo di progesterone ed estrogeni).

Sul fronte psicologico invece abbiamo problematiche relative al contesto sociale, ai cambiamenti fisici, al carico di nuove responsabilità, etc. ”.

La depressione post-partum: dopo il parto – psicosi

In questo caso, la depressione è molto grave e le cure sono prevalentemente mediche.

La sintomatologia è ben più grave delle due precedenti. Siamo in presenza di confusione mentale, stati di agitazione, paranoia, insonnia tendenze suicide, allucinazioni, etc. Le tendenze suicide possono essere accompagnate da tendenze omicide verso il bambino. Le statistiche però sono confortanti, dal momento che questi casi sono dello 1 x 1000.

La depressione post-partum: dopo il parto – prevenzione

Esistono delle cause naturali (fisiologiche) ma è possibile fare opera di prevenzione agendo sulla sfera psichica e con il coinvolgimento di tutto l’entourage sociale che gravita intorno alla donna (partner, genitori amici, etc). Nei primissimi giorni del rientro in casa, potrebbe essere utile moderare il numero dei visitatori,  avere una buona alimentazione, limitare le eventuali tensioni interne alla famiglia, avere un ascolto empatico e realistico di ciò che sta accadendo.

Ovviamente la prevenzione vera e propria va fatta prima. Le donne più vulnerabili potrebbero avvantaggiarsi usufruendo di tutta una serie di servizi (percorsi di accompagnamento alla nascita) in grado di offrire alle neo mamme (o alle mamme con un passato di depressione post partum), tutti gli strumenti necessari a pre-venire, ciò che accadrà attraverso una condivisione delle informazioni, delle strategie, delle emozioni e bisogni.  Tutti i fattori di rischio vengono analizzati, affrontati e per ognuno di essi verrà messo in campo la strategia più idonea. La mamma deve poter contare su una rete di solidarietà forte e stabile anche perché verrà insegnato che è possibile chiedere aiuto (la famiglia di origine, al partner, agli amici, etc) .

La maternità non è sempre come ce lo fanno vedere i media, un periodo di gioia e di felicità, dal momento che può presentare delle increspature. E’ un periodo complesso (per le neo mamme, unico e di cui non si ha esperienza diretta). Aumentando la consapevolezza di questa unicità, è facile diminuire sensibilmente i sensi di colpa (non sono/sarò una buona madre) accettando la propria scarsa esperienza e imparando, come dicevo prima, a chiedere aiuto, ricevendo ciò che serve veramente: comprensione, sostegno e coraggio.

La depressione post-partum: dopo il parto – cura

Il supporto medico è condizionato dalla gravità (baby blues, depressione oppure psicosi). Quindi il medico potrebbe avvalersi di ansiolitici, antidepressivi oppure antipsicotici (nei casi più gradi l’allattamento verrà interrotto). In ambito psicologico, la psicoterapia rappresenta la terapia di elezione meglio se accompagnata da terapia rilassanti, come ad esempio il training autogeno.

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