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I problemi della coppia

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I problemi della coppia

I problemi della coppia, che si esprime nella relazione fra due fidanzati o coniugi/conviventi si modifica inevitabilmente nel tempo, e gli aspetti di affetto (il “voler bene“, che è fondamentalmente lo stesso sentimento che si prova per le altre persone significative della propria vita) e l’attrazione sessuale (che solitamente è alla base della formazione della coppia) non procedono di pari passo: possono persistere entrambi, o solo uno di essi può rimanere vivo (e non è detto che sia l’affetto). 

Molte persone pensano che l’amore, che è un sentimento e quindi risultato di un’emozione ripetuta nel tempo nei confronti di un’altra persona, coincida con l’attrazione dei primi tempi, nella quale prevalgono risposte emotive non ancora consolidate in un sentimento, e per questo chiudono le relazioni quando passa la “cotta” – o comunque l’attrazione fisica dei primi tempi si attenua.

L’amore è un sentimento esclusivo: “amare” più persone è possibile, ma si realizza generalmente un amore parziale; si realizza una forma di legame parziale, non maturo, che soddisfa la persona che non sa rinunciare a nulla e pensa di risolvere la propria ricerca di perfezione amando più soggetti che si completano a vicenda (tipicamente, una persona più calma e riflessiva, che dà stabilità, ed un’altra più estroversa, fantasiosa ed emotiva).

L’amore include anche una dimensione di progettualità: quando si crea un legame si pensa al futuro insieme all’altra persona, che si tratti di formare una famiglia o di trascorrere insieme gli ultimi anni della propria vita.

Tuttavia, le coppie, di qualsiasi età,  possono incontrare lungo il loro percorso, diverse problematiche.

Senza avere la pretesa di esaurirle tutte, provo a citare qualcuno dei più frequenti.

  • Le coppie litigiose ovvero, le coppie che non si sopportano più

Sono coppie che praticamente non si sopportano più. Le loro discussioni vanno dalle aggressioni verbali a quelle fisiche.  Si rinfacciano tutto, si insultano, si offendono.

in alcuni casi, la violenza degenera in azioni che possono tranquillamente essere oggetto di ripercussioni penali.

Eppure, nonostante ciò, ancora si amano, in un modo molto discutibile, ma c’è un ‘qualcosa’, un briciolo di sentimento che ancora li tiene uniti.

  • Le coppie silenziose, ovvero, le coppie che non hanno più nulla da dirsi

Sono le coppie che non hanno più nulla da dirsi. Sono soggetti che ritardano il più possibile il rientro in casa; le ragioni possono essere del tipo:  il lavoro; visita ai genitori; cene di lavoro; etc. Quando rientrano poi, sono freddi, distaccati, assenti, anaffettivi, disinteressati di tutto salvo l’indispensabile.

Eppure, di tanto in tanto, si cercano, si coccolano, sentono in fondo al cuore che l’altro, fa ancora parte della propria vita.

  • Le coppie dolorose, ovvero, le coppie che si lasciano e si prendono

Sono le coppia che si lasciano e si prendono continuamente ed ogni volta è l’ultima. L’ultima volta che si lasciano; l’ultima volta che si prendono. Solo che se lontani, non possono dopo un pò fare a meno dell’altro;  se vicini, dopo un pò, riemergono tutti i motivi che in precedenza hanno spinto alla separazione.

  • Le coppie gelose, ovvero le coppie che basano tutto sul possesso dell’altro

Uno dei due, o entrambi, considerano l’altro un possesso. ‘… Lui/lei …. è mio…’. Sulla gelosia c’è una letteratura enorme e non mi dilungo oltre per descrivere questa problematica

La principale difficoltà, in questi casi, è rappresentata dalla incapacità di vederci come un nuovo sogetto: la coppia.

L’anatomia e la fisiologia di una coppia è differente da quella del singolo. Il singolo dovrebbe assumersi la responsabilità della coppia. Questo comporta la disponibilità a rispondere ad alcune domande, che mettono in discussione il “modello della colpa” (“E’ colpa sua, perchè…”):

    1. Sto chiedendo al mio partner/alla mia partner di cambiare un suo modo di essere?
    2. Se sì, io cosa sono disposto/a a cambiare?
    3. Lo/la sto colpevolizzando?
    4. Se sì, mi sto attribuendo la responsabilità di aver contribuito a questo stato di cose?
    5. In questo momento, siamo “uno accanto all’altro” per risolvere i nostri problemi o “uno di fronte all’altro” per dimostrare chi ha ragione?

Perchè tutto questo? Cosa fare?

In genere, prima o poi, queste coppie, se non riescono a pensarsi come coppia, decidono una separazione. La separazione, può essere più o  meno dolorosa; dipende da molti fattori più o meno ovvi.

Ma, è proprio necessario? Si potrebbe evitare? Prima di giungere a questa decisione difficile, siamo sicuri che non si possa tentare una mediazione?

Quando ha senso fare una psicoterapia di coppia?

  • Una psicoterapia di coppia è consigliata quando entrambi desiderano tentare di comprendere le ‘vere’ ragioni della loro litigiosità, del loro silenzio, del loro dolore, della gelosia, etc. Entrambi vorrebbero l’altro ma diverso.
  • Una psicoterapia di coppia è consigliata quando, presa la dolorosa decisione di una separazione, si vuole, di comune accordo, mitigare al massimo i ‘danni collaterali’ sia per la coppia stessa che per i propri figli- A tal proposito invito a leggere il presente articolo che tratta il problema della separazione dei genitori

 

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