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Pornografia WEB e Anoressia sessuale

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Pornografia WEB e Anoressia sessuale

Questo disagio è particolarmente grave a va preso molto seriamente perché il soggetto, al pari dell’anoressia alimentare, giunge a rappresentarsi la totale assenza del corpo e di tutti i suoi bisogni (per l’appunto, sia il sesso che l’alimentazione). Come dicevo, una patologia che può assumere forme estreme e di cui difficilmente se ne esce con il fai-da-te.

Pornografia online

Sembrerebbe che fruire in modo esagerato della pornografia (in particolare tra gli adolescenti) che si trova nei vari siti online, oltre a portare un calo del desiderio (anoressia sessuale, vedi sopra), possa essere anche alla base dell’impotenza.

Vero o non vero, di seguito alcuni riferimenti scientifici.

Il mondo degli adolescenti, che entrano finalmente in quella fase, che nello sviluppo psicosessuale Freud chiamava genitale, dovrebbe anelare ad avere finalmente un rapporto intimo con un partner, invece, spesso e impropriamente (forse cercando una facile scorciatoia), cominciano sperimentando il sesso fatto da altri e online, ovvero sul web, ovvero, per essere più specifico sui uno dei tanti siti pornografici. In tal modo, il rischio che si corre, secondo gli esperti, è per l’appunto quello dell’anoressia sessuale.

In merito all’anoressia sessuale una ricerca USA del Journal of American Medical Association ha evidenziato che il 33 per cento delle donne di un’età compresa tra i 18 e i 59 anni lamenta un calo parziale o addirittura totale del desiderio sessuale. Per i maschi, questa percentuale si attesta sul 16%. Da noi, in Italia, gli esperti affermano che nella forma più grave, ovvero, la totale assenza di desiderio, colpisce soltanto (si fa per dire) il 3% delle donne.

Secondo le indagini condotte da team di esperti, i giovani soffrono di questa sorta di sindrome, lamentando problemi in merito alla eiaculazione che può essere, lenta, velocissima, oppure, addirittura, impossibile. Quando poi si trovano in presenza di un vero e proprio partner, stentano ad avere l’erezione e soprattutto a mantenerla.

In un articolo della rivista Psychology Today, viene riportato un sondaggio condotto dalla Società di Andrologia basato su un ampio campione di sesso maschile (28000), sotto i 25 anni e assidui frequentatori di siti porno.

Le conclusioni di questo sondaggio, sostengono che in funzione dell’estrema facilità di accesso alla fruizione di questi contenuti, si può creare una dipendenza simile a quelle classiche (alcol, azzardo, droghe, etc). L’effetto di questa fruizione virtuale sarebbe, secondo il sondaggio, devastante. Tale devastazione, la si vede in tutta la sua distruttività proprio nel momento magico per eccellenza; l’incontro con un partner reale.

Secondo la ricerca, il 70% del campione intervistato, ha ammesso di aver frequentato siti porno in giovane età e di averci passato molte ore al giorno. Il risultato, come dicevamo sopra, è che c’è un calo del desiderio (libido) e difficoltà erettile.

Sul fronte biologico, sembrerebbe, secondo gli studiosi, che questo comportamento causa un’alterazione della produzione e messa in circolo della dopamina. Questa sostanza, infatti, normalmente si concentra sui neuroni specifici che sotto specifiche condizioni di piacere  scatenano tutti i comportamenti idonei tra cui, ovviamente quello della erezione.

La dopamina, prodotta dal sistema nervoso, si occupa di attivare i centri deputati al sesso (che si trovano nell’ipotalamo) che, seguendo uno schema evolutivo costruito lungo il corso di milioni di anni, attraverso le fibre discendenti, eccitano la zona del midollo spinale (centri erettili) che a loro volta mandano l’impulso ai genitali. 

Se, paradossalmente, la produzione di dopamina diviene esagerata, il cervello non riesce più a rispondere. Questa del resto è la tipica reazione legata alla dipendenza, sia naturale che di origine chimica. Diviene quasi logico concludere che per mantenere il livello di eccitazione bisogna aumentare la produzione di dopamina, un pò come nella tossicodipendenza, per mantenere lo stato di eccitazione bisogna aumentare le dosi. La stessa cosa avviene per la dipendenza da pornografia: abbiamo bisogno di immagini sempre più inedite, forti, per riuscire a stimolarci. Ecco perchè alla fine si cade nell’anoressia sessuale.

Tornando nel mondo dei vivi, vorrei concludere con una frase che dovrebbe essere ovvia ma che rischia di esserlo oggi giorno sempre di meno.

Il desiderio sessuale ha bisogno di essere alimentato.

Più facciamo l’amore, più ne abbiamo voglia (e questo non si traduce necessariamente solo nei termini di concentrazioni ormonali). Non fare l’amore, o limitarlo pesantemente crea problemi all’interno della coppia che ne esce indebolita.

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