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Influenza dell’infanzia sulla vita di coppia

Influenza dell’infanzia sulla vita di coppia
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Foto di Mario Renteria da Pixabay

Influenza dell’infanzia sulla vita di coppia

Il comportamento attuale, è frutto di un modello appreso durante l’infanzia. Comprendere e prendere consapevolezza delle esperienze passate sono di aiuto nella relazione di coppia. Le vicissitudini dell’infanzia influenzano la scelta del partner.

I modelli relazionali dell’infanzia

I modelli relazionali della coppia sono influenzati da ciò che si è appreso durante l’infanzia. Le modalità più influenti sono la distorsione, la selezione e la provocazione.

Gli scienziati sono convinti che il nostro cervello è strutturato per ricreare (sempre) tutte quelle condizioni che hanno caratterizzato il nostro passato.

Da punto di vista neuroanatomico assistiamo alla creazione di reti neuronali, che di volta in volta attiveranno altri circuiti dietro uno stimolo noto (ad esempio tutti quelli appresi in ambito famigliare).

I bambini crescono con una figura di attaccamento (tipicamente la madre) con la quale si creano legami che possono essere anche difficili o tesi. Con l’instaurarsi di una nuova relazione, ad esempio con un partner da adulti, quei stili di attaccamento (di coppia)  verranno riattivati.  

I ricercatori sostengono che ciò avviene in modo automatico. Questo automatismo rappresenta poi il nostro stile di vita, il nostro essere nel mondo.

Questa non è una condanna inappellabile dal momento che il nostro cervello è estremamente plastico e tali ‘automatismi’ possono essere controllati e anche modificati. 

Infatti sappiamo bene che le persone, tutte le persone, hanno questa capacità e quindi sono in grado di apprendere nuovi modi per relazionarsi. La consapevolezza che ciò che abbiamo sperimentato nel passato, possa influire sul presente, non può che aiutare il processo.

Tutti i neuro scienziati sono da tempo convinti e lo hanno dimostrato, che la mente è in grado di cambiare il cervello (basta modificare una sinapsi) e gli schemi cerebrali (reti neuronali).  Gli schemi costruiti durante l’infanzia, possono (perché automatici) mettere in crisi le nuove relazioni.

Cerchiamo di vedere come vengono costruiti tali schemi.

La costruzione degli schemi durante l’infanzia

Il bambino, dalla nascita in poi, vede nella figura di attaccamento (tipicamente la mamma)  una interfaccia tra se e il mondo che gli permette di comprendere una serie di cose tra cui: cosa fare per avere cose (cibo, coccole, attenzioni, …); come ci si sente rispetto alla figura di attaccamento (amato, desiderato, rifiutato, etc).

Da adulti, si tende a mantenere attivi i meccanismi di difesa che sono stati necessari instaurare (perché ad esempio poco amati, oppure perché il genitore era distanziante, …) per adattarsi ad un ambiente ostile; inoltre si tende, inconsciamente, ad cercare situazioni simili proprio perché, in quel contesto, ci si sente sicuri per via delle difese poste in essere.

Se ad esempio c’era un genitore violento, il bambino ha posto difese specifiche; da adulti si tende a ricercare un partner violento, proprio perché si è in grado di gestire la situazione per via delle difese poste in essere sin dall’infanzia.

In tutto questo processo, si evince che i vecchi sentimenti verso se stessi, non possono che confermarsi e riaffermarsi; in tal modo si riattualizza l’identità negativa che durante l’infanzia si è imposta (non sono amabile, non sono degno di amore, etc….)

Ecco quindi che da adulti riaffermiamo tutte quelle dinamiche strutturate nel passato, in modo assolutamente inconscio. Questa modalità condiziona tutte le nostre relazioni intime.

Il passato che ritorna nel costruire relazioni intime

Da adulti, in modo automatico, agiamo con modalità che una volta (infanzia) erano adattivi, ma oggi, non più, anzi provocano in noi disagio e sconcerto. Oggi, imitiamo atteggiamenti e comportamenti frutto di quel clima teso e frustrante vissuto durante l’infanzia.  

Quel condizionamento fa si che si tende ad imitare i ben noti scenari familiari (chiudersi in camera, chiudersi emotivamente, piangere, litigare, …) vissuti durante l’infanzia.

Il partner che scegliamo potrà adattarsi al nostro vissuto, essere cioè  complementare, oppure, attraverso il meccanismo di difesa della proiezione, proiettare queste caratteristiche sul partner, mettendo in atto così una coppia caratterizzata da molta distruttività.

Come dicevamo all’inizio, la ricerca del partner è caratterizzata da tre tendenze che sono la distorsione, la tendenza e la provocazione.

Cerchiamo di capire come funzionano queste dinamiche perché solo comprendendole, potremmo evitare di trovarci nella classica situazione ove vien da dire: ‘ma possibile che attraggo solo uomini/donne sbagliati?

La scelta del partner, ovvero la selezione

Rassegniamoci, ‘solo Democrito il mondo a caso pose’, quindi, anche quando ci infiliamo in una storia amorosa, la scelta raramente è casuale. Tutto ciò che ci attrae (misterioso oppure ovvio) è spesso intriso di elementi che non vengono percepiti, sono invisibile ai nostri sensi  ma che ci trasportano misteriosamente verso persone che hanno tratti in comune con il nostro passato.

Prendiamo, ai nostri scopi solo quelli negativi, quei modelli che ci hanno fatto soffrire ma, poiché protratti nel tempo, nel tempo sono diventati anche familiari e in un certo senso, confortevoli ma solo perché noti e gestiti.

Ad esempio se da bambini venivamo ignorati (o avevamo quella sensazione) potremmo essere attratti da persone sfuggenti, non disponibili; se accadeva il contrario, potremmo essere attratti da persone che amano controllare.

Un altro esempio potrebbe venire dai genitori, e quindi saremmo attratti verso partner con caratteristiche simili sia sotto l’aspetto fisico che comportamentale.

Quindi,  da adulti selezioniamo (e molte ricerche ce lo confermano) chi ci permette di vivere nello stesso ambiente emotivo.

La scelta del partner, ovvero la distorsione

Anche quando abbiamo costruito relazioni sane, e quindi entriamo in una relazione ove l’altro ha qualità buone, può capitare di vedere nel partner usi e modi che hanno attinenza con il nostro passato.

Se ad esempio, abbiamo vissuto con genitori che ci facevano provare specifiche emozioni, e da adulti restiamo affascinati da certi soggetti, tale fascinazione può crollare definitivamente se quella persona esprime la stessa situazione vissuta nell’infanzia.

Quindi, se avevamo genitori soffocanti, e ci innamoriamo di una persona che come conseguenza comincia a mostrare interesse verso di noi, può accadere che il nostro primo interessamento si traduce in fuga.

Se prima quella persona ci piaceva, ecco che ora non ci interessa più. Se invece quella persona perde interesse verso di noi, ecco che in noi si riaccende l’attrazione.

Tutto questo si chiama appunto distorsione. Per non sentirsi intrappolato, o incastrato (i genitori erano soffocanti) si fugge. Se questa sensazione viene attenuata, l’attrazione ricompare.

La scelta del partner, ovvero la provocazione

Naturalmente, tendiamo a riprodurre le condizioni della nostra infanzia. Quindi nella scelta del partner, potremmo tendere a provocarlo proprio allo scopo di ricreare tutto ciò che accadeva nelle dinamiche famigliari.  

Immaginiamo ad esempio che in casa eravamo trattati in modo negativo specifico (incompetenti, inaffidabili, superficiali, etc.) ebbene questi fatti potrebbero generare sofferenza ogni qualvolta percepiamo la stessa cosa. La cosa è ovviamente del tutto inconsapevole.

Nella nostra relazione allora tendiamo ad essere ciò che ci hanno fatto credere di essere e quindi cominciamo ad essere, incompetenti, inaffidabili, superficiali, irresponsabili, pigri, etc.

Il tutto al solo scopo di creare i presupposti per uno scontro. Induciamo l’altra a trattarci esattamente come venivamo trattati quando eravamo bambini.

Attivare le contromisure

Tutte queste dinamiche entrano in gioco in modo del tutto inconsapevole ma il passato può aiutarci. Ricordare il passato, può gettare una luce su ciò che determina il nostro comportamento attuale e ciò che in passato era adattivo oppure difensivo oggi non lo è più e quindi dobbiamo imparare cosa eravamo e apprendere come dovremmo essere.

La riflessione sui nostri comportamenti attuali vanno confrontati con ciò che accadeva in passato allo scopo di creare e mettere in campo decisioni più congrue. La nostra relazione allora sarà più libera di potersi esprimere con le reali potenzialità e non viziata da comportamenti inconsci e disfunzionali.

Solo così ci si mette realmente in gioco. Gli schemi adulterati vanno cambiati e solo allora potremmo scegliere di vivere con un partner non disfunzionale ma congruente.   

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