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Perche’ ci arrabbiamo

Perchè ci arrabbiamo
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Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Perchè ci arrabbiamo   

Le ragioni della rabbia vanno ricercate nella sua stratificazione fatta di:

dolore

ansia

frustrazione

tristezza

Chi non si è mai arrabbiato nella vita? La domanda è mal posta, infatti dovremmo dire: “da quanto non mi arrabbio?”, dal momento che è una delle emozioni/attività che facciamo più spesso, forse addirittura più spesso del far l’amore. Ma, perchè accade, quali sono i reali motivi? perchè nella pletora di azioni di Homo sapiens sapiens, questa caratteristica è così diffusa?

I motivi sono tanti ma forse possiamo circoscriverli in:

  1. Qualcuno non ci obbedisce oppure ci nega cose che, a nostro avviso, non dovrebbero;
  2. Sto ‘manovrando’ oggetti che non funzionano;
  3. L’altro ci sminuisce o pretende cose contro la mia volontà.

Tutte queste cose possono generare ira, rabbia, collera, etc

Sappiamo sempre perché ci arrabbiamo?

Non sempre sappiamo esattamente perché ci arrabbiamo, poiché le emozioni sono complesse e soggettive. Tuttavia, ci sono alcuni motivi comuni che possono portarci all’ira, come la frustrazione, la delusione, l’ingiustizia o il senso di perdita.

Leggi anche   ===>   Cosa sono le emozioni

Le cause dell’ira possono essere sia esterne, come conflitti interpersonali o situazioni stressanti, sia interne, come pensieri negativi o stati d’animo negativi. In alcuni casi, l’ira può essere una reazione inconscia a una minaccia percepita, anche se non è propriamente giustificata dalla situazione.

È importante imparare a riconoscere le cause dell’ira e gestirla in modo sano, al fine di mantenere relazioni positive e il benessere psicologico.

Quanto è utile arrabbiarsi

Ovviamente ci arrabbiamo perché vorremmo ricondurre le cose lungo il sentiero che a noi sta bene. L’ira è rivolta verso qualcuno con cui siamo in relazione e quindi l’obiettivo ultimo è quello di ricondurre quella relazione entro i binari prefissati.

Giusto o non giusto, arrabbiandoci dovremmo ottenere la salvaguardia di alcune cose tra cui: ripristinare il rapporto con la persona in oggetto; portare avanti le nostre tesi; ripristinare in nostro equilibrio; non ammalarci; difendere i nostri interessi, etc.

In merito alla utilità, qualcuno sostiene anche che arrabbiarsi, di tanto in tanto, farebbe bene al cuore (limitando i rischi di infarto). Secondo uno studio dell’Università di Harvard (lo studio è stato fatto grazie alla collaborazione di circa 2500 soggetti maschi tra i 50 e gli 85 anni), la maggior parte di coloro che hanno avuto un infarto avevano la tendenza a reprimere l’ira o a manifestarla in modo blando. Sempre secondo lo studio, chi invece esprime la propria irritazione, anche in modo violento, correrebbe meno rischi.

Di contro, chi cronicamente si arrabbia, ha maggiore possibilità di avere malattie coronariche.

Ecco che quindi si giunge alla conclusione che, mediamente, arrabbiarsi è abbastanza facile, mentre risulta molto ma molto difficile arrabbiarsi nel momento giusto, nel modo giusto e con la persona giusta e per una giusta causa.

Il settimanale New Scientist, che ha a sua volta interpellato diversi psicologi, si chiede se alla fin fine esiste un modo corretto, un modo dove non si fanno danni (a se stessi e agli altri)? Il risultato di questa intervista si racchiude in una immagine, quella di ‘rabbia incanalata’ ove il tutto avviene in modo controllato. Ecco questo potrebbe essere un modo corretto.

In queste situazioni si può sostenere, che proprio grazie alla rabbia si raggiungono i  propri obiettivi, producendo in noi effetti benefici. Insomma la rabbia è un carburante a volte necessario, purchè dietro vi sia un senso ed uno scopo.

Nel mondo lavorativo, un manager si arrabbia per spingere i propri dipendenti vs un obiettivo comune; una coppia che non litiga mai, è destinata a separarsi prima di una più litigiosa, etc.

L’ira è necessaria per vincere in ogni campo, anche su quello di battaglia, purchè non venga fraintesa con l’odio.

Cosa fare per arrabbiarsi meno

Entrando nello specifico, caro lettore, cos’è che veramente ti fa arrabbiare? Lasciando in secondo piano tutti i fatti accidentali (perdi un oggetto, la macchina non funziona, il rubinetto perde, etc), tutte le altre cose, le conosci bene e sono sicuramente molto specifiche per te e quasi sicuramente solo per te; il più delle volte agli altri capita di irritarsi per altre cose che per te possono apparire insignificanti oppure facilmente gestibili. Insomma, ognuno di noi ha il suo ‘tallone di Achille’.

Allora, in tal caso, non sarebbe più opportuno, una volta per tutte ‘lavorarci’ su questa cosa in modo approfondito e risolutivo? Se alcune cose ti fanno arrabbiare forse non hai affrontato la cosa in modo drastico ma ti sei accontentato di una pseudo soluzione che invece di risolverlo, il problema, lo ha solo ignorato. Ma sappiamo bene che se un problema c’è, l’unico modo per eliminarlo è: risolverlo. Allora, prendiamo il lato positivo dell’arrabbiatura ovvero, quello di farci capire che non tolleriamo certe cose. Ecco che la ‘cosa’ diviene una opportunità.

Grazie a questa nuova visione, proviamo ad esercitare un maggior controllo su noi stessi, per tutte quelle cose che percepiamo come spiacevoli. Se una cosa, istintivamente, mi provoca una reazione violenta, proviamo a vedere come siamo capaci a controllare quelle reazioni e a reagire in modo diverso. Continuando nello stesso e identico modo, nulla cambia. Per cambiare dobbiamo prima capire e prevenire. Se ci arrabbiamo abbiamo sicuramente fatto errori. Non abbiamo capito oppure non abbiamo prevenuto. Quindi, la colpa è nostra.

Ma, non è tutto e ci sono anche risvolti positivi.

Uno studio (Università di Melbourne) avrebbe dimostrato che chi, in una relazione si arrabbia di più, ci tiene di più.

Lo studio che ha ha preso in considerazione la vita di coppia di circa 500 fidanzati tra i 25-50 anni.   Il risultato sembrerebbe incredibile dal momento che, come abbiamo detto sopra, il partner più soggetto ad escandescenze, tiene alla relazione più dell’altro perchè  vorrebbe essere sempre sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda dell’altro.

Ecco quindi che la rabbia viene un pò rivalutata dal momento che se l’altro di arrabbia, allora ci ama. 

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