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L’uomo e la scelta di una identità

L'uomo e la scelta di una identità
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Foto di Sergio Carabajal da Pixabay

L’uomo e la scelta di una identità

L’uomo e la scelta di una identità. Le difficoltà che incontra l’uomo nella scelta di una identità è anche rappresentata dal fatto che solo di recente l’omosessualità non è più considerata una malattia, ma una forma di comportamento alternativo all’eterosessualità (OMS).

L’omofobia secondo l’ISTAT

Al 2012 e nel giorno mondiale contro l’omofobia, l’Istat  fotografa il fenomeno in Italia fornendo i numeri che seguono.
Circa 1Ml di persone dice di essere omosessuale o bisessuale (corrisponde al 2,4% degli italiani), il 77% dice di essere etero e lo 0,1% transessuale. Poichè il 15,6% non ha fornito risposta secondo l’Istat il dato non è esaustivo (cioè la % potrebbe essere maggiore) e il 5% ha messo un flag su ‘altro’.
Quindi i numeri si riferiscono solo a coloro che hanno fatto outing e quindi, come abbiamo detto sopra la forbice è ben diversa. L’Istat aggiunge altri numeri riguardanti uomini e donne, nord e sud , giovani e meno giovani. Sulla base di altri parametri l’Istat fornisce un numero globale che raggiunge circa il 6,7% della popolazione.

L’omosessualità in Europa

Tuttavia, l’omosessualità in Europa non è ancora vissuta in piena tranquillità. Chi lavora nel campo della moda o della pubblicità non si vergogna di dichiarare il proprio orientamento sessuale, ma chi è allo sportello di una banca oppure al bancone di un supermercato in un paesino di provincia, spesso preferisce mantenere il segreto e comunque non si sa come dirlo ai genitori.

Quindi, non c’è da meravigliarsi se molti uomini continuano a nascondere la propria omosessualità. Per tale motivo, nella polarizzazione eterosessuale – gay, esiste un’ampia sfumatura di grigi che racchiude diverse ‘modalità’  che l’uomo ha nella scelta della sua identità. 

Alla multiforme categoria dei gay appartengono quelli, in genere realizzati ed equilibrati, che hanno soltanto sostituito l’oggetto sessuale, conservando il proprio ruolo psicologico maschile ma anche quelli che lo hanno modificato, divenendo passivi.

Inoltre vi sono coloro che lo sono diventati per necessità, ad esempio i marinai o i carcerati proprio perché sono senza la possibilità di incontrare l’altro sesso.

L’omosessualità e la psicoanalisi

Bisessualità e archetipi Anima/Animus (Jung)

A partire dall’idea psicoanalitica che la bisessualità è presente in ognuno di noi, infatti l’ambivalenza sessuale è inscritta nel corpo di ogni individuo, il maschile e il femminile sono presenti nella nostra psiche, in questo senso Jung parlava di animus e anima si può immaginare una linea continua ai cui estremi vi sono da un lato gli eterosessuali, dall’altro gli omosessuali dichiarati e nel mezzo un certo numero di bisessuali o di individui che, pur essendo eterosessuali, hanno avuto in qualche periodo della loro vita, esperienze gay.

Bisessualità e psicoanalisi (Freud)

Secondo la psicoanalisi, è molto importante il rapporto con i genitori per quanto riguarda l’orientamento sessuale.

In particolare, per raggiungere l’eterosessualità, il bambino deve superare il complesso di Edipo, allontanarsi dalla madre e dal femminile e risolvere la competizione con il padre, diventando, come lui, un uomo. Non si tratta quindi di prendere il suo posto ma di essere come lui.

Omosessualità e sensibilità estetica

I gay dichiarati e realizzati hanno spesso un’innata sensibilità, un gusto raffinato, un’attitudine all’estetica. Non è un caso quindi che così tanti stilisti, architetti, registi, antiquari, parrucchieri siano gay; questo non vuol dire che chiunque faccia questo mestiere lo sia, ma semplicemente che, in certi ambienti, la percentuale è maggiore.

Inoltre, il gay contento di esserlo, è il miglior amico delle donne.

Ambiguità sessuale

Ci sono poi persone che consultano lo psicologo perché si sentono confusi e non pienamente realizzati. C’è chi, pur sposato e con figli, ha difficoltà ad avere rapporti con la propria moglie; spesso frequenta locali a luci rosse dove subisce la sessualità di altri uomini, oppure un’educazione spesso di tipo cattolico lo ha portato ad identificare le donne come il peccato e che le femmine sono alleate del diavolo.

Uomini effeminati

Ci sono poi soggetti effeminati, cioè persone con fisico maschile ma dai modi molto delicati.

Alcuni, pur avendo relazioni con donne, per eccitarsi pensano di essere posseduti da uomini; questa fantasia spesso accompagna anche la masturbazione di alcuni adolescenti. Non raramente, nel corso della psicoterapia con questi soggetti emerge una madre depressa ed un padre autoritario con la quale il processo di identificazione non è mai avvenuto.

Prestanza sessuale

Ci sono poi i gay che hanno problema di funzionamento e per risolverlo, spesso chiedono un consulto psicoterapeutico, senza ovviamente voler cambiare il proprio orientamento. Tali persone, potrebbero aver avuto un rapporto difficile con il padre che lo considera inaffidabile; quindi, tali soggetti, pensano che la forza sia al di fuori di se stessi e la cercano in altri uomini oppure nell’abuso di alcool o sostanze stupefacenti.

Disturbi sessuali

C’è chi invece soffre di eiaculazione precoce o chi, proprio in virtù della ricerca di perfezione, pur avendo una erezione duratura, soffre di mancanza di eiaculazione.

Alcuni gay usano la propria omosessualità in modo punitivo quando falliscono in qualche campo della vita perché, ad esempio, hanno ereditato un Super-Io severo da una madre rigida e autoritaria che lo spingeva ad avere sempre ottimi voti a scuola, altrimenti, ‘… non era un  uomo’.

Astinenza

C’è poi chi si astiene, chi desidera rimanere ‘casto’.  Non di rado, dietro questa scelta, si cela un’omosessualità non accettata.

Drag queen

Il mondo dei trans, di uomini che divengono donne, pur avendo una certa rilevanza, non va confusa con il mondo delle drag queen che sono uomini che si vestono, si truccano e si comportano come le donne in modo estremo, pur mantenendo un’identità ed un sesso maschile.

Molto simili ai travestiti che hanno un solido narcisismo e con bisogno di tenere insieme le caratteristiche di entrambi i sessi.

Molti sono trasformisti: di giorno svolgono il loro lavoro senza mostrare nessuna ambiguità ma di notte si trasformano in drag queen.

Transessualismo

All’estremo opposto, vi sono invece i transessuali, che si sentono donne in un corpo sbagliato. Quindi, da adulti, i trans chiedono l’intervento per ritrovare l’unità mente-corpo.

In questi casi, richiedono più l’intervento chirurgico che la psicoterapia, anche se ultimamente si  è sviluppata la tendenza a procedere in parallelo, cominciando una psicoterapia mentre ci si prepara all’intervento chirurgico.

La psicoterapia è incentrata sulle motivazioni. Alcuni transessuali, minuti e poco pelosi, sono favoriti dalla natura, per cui, con l’aiuto della chirurgia estetica alla fine risultano abbastanza femminili soprattutto se seguono regolarmente una terapia ormonale.

Per chi ha dubbi e non sa cosa succede in psicoterapia si può leggere un articolo esplicativo.

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