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Depressione

Perchè il depresso è depresso
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Foto di Free-Photos da Pixabay

La depressione nevrotica

Perchè il depresso è depresso?

Spesso la depressione porta le persone a dire che sono depresse e che non sanno cosa fare per uscirne fuori.

La depressione nevrotica, al di là di cosa è oppure di cosa non è, di certo è uno stato psicopatologico caratterizzato da un tono dell’umore molto basso, da un profondo senso di tristezza e di abbattimento e  profonda prostrazione sia psichica che fisica.

Le persone depresse che vedo (sia uomini che donne; sia giovani che meno giovani) hanno in comune un’espressione di sconforto profondo. La loro mimica tradisce la desolazione che hanno nell’anima.

Tutto è difficile, stancante, non hanno energia per pensare e fare cose nuove. Escono per lavoro, se lavorano; finito il lavoro tornano a casa, e si mettono sul divano.

Oppure, se studiano, non vanno all’università; dormono tutto il giorno. Non si lavano, ma restano ‘in-pigiamati tutto il giorno.

La sera non riescono ad addormentarsi e allora qualcuno ricorre all’alcol, oppure all’antidepressivo in dosi sempre più massicce.

Se sei depresso, stai vivendo nel passato.

Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro

Se sei in pace, stai vivendo nel presente

(Lao Tzu)

Può accadere (e accade più o meno a tutti almeno una volta nella vita) di essere malinconici. Una malinconia che però, in breve tempo passa e lo si avverte dalla constatazione, che il tono dell’umore è ripristinato come  lo è l’equilibrio affettivo.

Quando tutto questo non accade (dopo un certo periodo di tempo), allora siamo in presenza di una depressione nevrotica.

La depressione nevrotica ha diverse declinazioni e possono essere differenziate sulla base delle cause che le generano (ad esempio, sulla base di fattori fisici, genetici, psicologici).

La depressione nevrotica – come riconoscerla

Perchè il depresso è depresso?

Il depresso è sicuramente triste, si apprezza poco, pigro e quindi quasi sempre privo di interessi e spirito di iniziativa.

Il depresso vede una realtà,  che non esiste, ma poichè la vede con le caratteristiche se seguono, quella realtà soggettiva, diviene anche una realtà oggettiva.

I sentimenti che il depresso prova maggiormente sono di indegnità, di ansia, irrequietezza, insicurezza; è spesso insonne (perché il depresso soffre di insonnia oppure chi soffre di insonnia è spesso depresso); il depresso ha un calo del desiderio sessuale, si stanca facilmente, può avere spesso il mal di testa, avere le vertigini e avere problemi tipici del cardiopatico.

Nella forma di depressione maggiore, può anche tentare (a volte riuscendoci) il suicidio.

Le forme della depressione

Le depressioni sono di due tipi: depressione maggiore (detta anche endogena, che viene generata o si sviluppa all’interno); depressione minore detta anche nevrotica o reattiva.

La depressione maggiore fa parte delle psicosi; si assiste ad episodi depressivi la cui durata è variabile, possono esserci ricadute e gli eccessi sono molto presenti; l’angoscia è disperata e spesso senza oggetto, cioè non riconducibile a fatti reali.

La pena che si prova, pur avendo un fattore scatenante, potrebbe non essere riconducibile a qualcosa di realmente accaduto. C’è quasi sempre un senso di vuoto e di dolore interiore profondo.

Il depresso ha delle convinzioni (spesso deliranti); si autoaccusa e prova rimorso e la conseguente esigenza di espiazione.

Le forme minori (nevrotiche e reattive), fanno capo a conflitti interiori che, potrebbe spesso voler dire: difficoltà di adattamento alle proprie avventure e/o disavventure quotidiane. Si sta male ma senza mai raggiungere il livello psicotico (totale alienazione).

Tutto ciò che accade è contestuale alla vita del paziente e tutti, chi più chi meno, riescono a comprendere il perché dei sintomi. La quotidianità è costellata di pessimismo, irritabilità, lamenti, scontentezza, tristezza, etc.

La depressione nevrotica – come e perchè

Perchè il depresso è depresso?

Età avanzata: a causa della perdita di una finalità legata ad un ruolo (ad esempio andando in pensione), oppure all’isolamento dovuto ai figli grandi e lontani e alla mancanza di una occupazione.

Climaterio: dovuto al declino del ruolo in famiglia e in società ma anche al calo prestazionale.

Gravidanza: il periodo che va dalla gravidanza al pueperio/allattamento. In questo caso le concause sono biologiche e psicologiche.

Delusioni: le delusioni amorose spesso rappresentano l’ennesima perdita. Ci si deprime non per la delusione in se, ma perchè questa rappresenta un’altra sconfitta da aggiungere a tutte le altre.

In tutte le possibili cause della depressione, studi ed evidenze cliniche hanno verificato l’esistenza di un fattore comune: la perdita.

La perdita di ‘cose’ oppure ‘oggetti’ su cui c’era investita una forte carica affettiva (rottura legame, separazione/divorzio, un divieto, etc).

Rivestono particolare importanza i lutti infantili e/o precoci che rimangono inconsci: la non elaborazione adeguata costituisce un precedente di quella depressione che si manifesta da adulti.

La depressione nevrotica – Cura

Mai come in questo caso, la terapia ideale è quella combinata: una psicoterapia di tipo analitica e quella farmacologica.

Leggi anche come curare la depressione.

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