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Abreazione, Alchimia, Amplificazione, Anoressia, Anoressia nervosa, Anoressia sessuale, Ansia, Archetipo, Associazione

 

Abreazione

Termine psicoanalitico usato per descrivere il processo attraverso il quale l’ansia viene eliminata o diminuita nel rivivere l’esperienza che ha originato tale tensione. il ‘rivivere’ può riferirsi ad un’esperienza immaginale o emotiva come ad una reale

Alchimia

Jung riteneva che l’alchimia, vista con occhio simbolico e non scientifico. potesse considerarsi come uno dei precursori della moderna indagine sull’inconscio e, in particolare, dell’interesse analitico per la trasformazione della personalità. Gli alchimisti proiettavano i loro processi interiori dentro le loro attività e, nel portare avanti le loro diverse operazioni, godevano di profonde e appassionate esperienze emotive che accompagnavano quelle spirituali. E’ decisivo il fatto che essi non tentassero dio scindere l’esperienza dell’attività: anche in questo modo si ricollegano a un atteggiamento psicologico contemporaneo, perlomeno per quanto risulta da una interpretazione retrospettiva. Come a loro tempo la psicologia analitica e la psicoanalisi, così anche l’alchimia può essere vista come una forza sotterranea  e sovversiva: le sue immagini vivide e concrete contrastano con la modalità espressiva stilizzata e asessuata del cristianesimo medioevale proprio come la psicoanalisi ha sconvolto il pudore e l’autocompiacimento vittoriani.

Per quanto ci è dato di ricostruire, gli alchimisti del quindicesimo e del sedicesimo secolo avevano due scopi tra loro collegati: (a) quello di alterare o trasformare la materia vile in qualcosa di più prezioso, a cui si faceva di volta in volta riferimento come all’oro, o ad un elisir universale o alla pietra filosofale; (b) quello di trasformare la materia vile in spirito; in breve, di liberare l’anima. Per contro, vi era anche il tentativo di rendere in forma materiale quello che stava dentro all’anima dell’alchimista stesso, e a questo bisogno rispondevano le sue proiezioni inconsce. Tutti questi obiettivi possono essere visti come metafore della crescita e dello sviluppo psichico

Amplificazione

Rientra nel metodo di interpretazione di Jung (in particolare dei sogni). Egli infatti tentava di stabilire il contesto  personale di un sogno tramite l’associazione; mentre si serviva dell’amplificazione per mettere il sogno in rapporto con immagini universali. L’amplificazione comporta l’uso di paralleli mitici, storici e culturali ai fini di chiarire e ampliare il contenuto metaforico del simbolismo onirico. Di ciò Jung parla come del tessuto psicologico  in cui l’immagine è inclusa.

L’amplificazione permette a colui che sogna di abbandonare un atteggiamento puramente personale e individualistico nei confronti dell’immagine onirica. Tale processo porta ad accentuare una tradizione metaforica (e quindi approssimativa) piuttosto che letterale del contenuto onirico e prepara il sognatore  a fare delle scelte. Ciò a sua volta avviene tramite il riconoscimento tramite il riconoscimento di quello che ha rilevanza più immediata per il soggetto, mentre successivamente viene dato spazio a un’ulteriore comprensione da conseguirsi con la riflessione. Un’altra possibilità data dall’amplificazione, anche se non specifiticamente formulata da Jung, è quella di sperimentarsi consciamente in un contesto di energie archetipiche, e come parte di esse piuttosto che come oggetto. Vi sono anche pericoli nell’uso dell’amplificazione. Uno è quello di un eccesso di intellettualizzazione. Un altro è quello della proliferazione delle immagini con conseguente inflazione. Nella concezione di Jung il soggetto, attraverso la riflessione e la selezione, stabilisce un rapporto responsabile e significativo del proprio inconscio,e, mediante questo dialogo, favorisce il processo di individuazione.

Anoressia

Mancanza di appetito.Il termine viene più comunemente usato in riferimento alla’alimentazione.Tuttavia, occasionalmente ‘appettito’ viene esteso ad altri desideri come a quello sessuale

Anoressia nervosa

Caratterizzato da intensa paura di ingrassare, grave perdita ponderale, disturbi dell’immagine corporea (il paziente si sente grasso anche se con peso normale o addirittura emaciato) e nelle donne amenorrea. Il soggetto anoressico classico è giovane (raramente sopra i 30 anni) di sesso femminile e proviene da una classe sociale medio-alta. Spesso è descritto come “bambino modello”. Il disturbo è piuttosto resistente al trattamento e può avere un decorso infausto, fino all amorte anche se, in molti casi si può assistere ad una guarigione spontanea completa. il termine anoressia è ingannevole, poichè la reale perdita dell’appetito avviene solo nella fase avanzata della malattia: all’inizio il paziente, è generalmente affamato come chiunque riduce drasticamente il proprio regime alimentare.

Anoressia sessuale

Perdita del desiderio sessuale

Ansia

E’ una sensazione psichica conseguenza di una rottura di un equilibrio bio-psichico o intrapsichico.

Scaturisce da tre fonti diverse ed entrano in azione in tre differenti fasi di sviluppo:

1   Ansia primaria, cioè  paura di essere distrutti. Essa nasce da un conflitto tra bisogni interiori e la inadeguata risposta ambientale (inizia con la fase orale).

2   Ansia per la vergogna e la perdita della stima di se risultante da un conflitto tra impulsi primitivi e proibizione dall’esterno (sorge nella fase anale).

3   Ansia dovuta al senso di colpa esito di un conflitto tra impulsi primitivi e super-io; inizia nella fase genitale ed è tipica del complesso Edipico.

 L’ansia è sempre frutto di un conflitto. Essa può essere positiva e far progredire o è troppo schiacciante e quindi  l’Io deve mettere in moto vari meccanismi di difesa per evitare la dissoluzione.

Nella pratica clinica la valutazione della qualità dell’ansia che emerge, può essere indicativa per individuare il grado di funzionamento dell’Io e dei suoi meccanismi difensivi.

Archetipo

La parte ereditaria della PSICHE; modelli strutturanti di prestazioni psicologiche, collegati all’istinto; un’entità ipotetica, non rappresentabile in se stessa ed evidente soltanto attraverso le sue manifestazioni.

La teoria di Jung sugli archetipi si è sviluppata in tre fasi. Nel 1912 egli scrive di immagini primordiali  che riconosce nella vita inconscia dei suoi pazienti come pure attraverso la sua propria autoanalisi. Queste immagini sono simili a certi motivi che si ripetono ovunque e nel corso di tutta la storia, ma i loro caratteri principali sono la numinosità , il carattere inconscio e l’autonomia.

Associazione

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