Vai al contenuto
Psicoterapeuta Roma » Articoli » Attacchi di panico » Gli attacchi di panico guidando in autostrada

Gli attacchi di panico guidando in autostrada

La paura di guidare in autostrada
Reading Time: 3 minutes

Foto di Pexels da Pixabay

Gli attacchi di panico guidando in autostrada

La paura di guidare in autostrada a volte è tale che può accadere (e accade, fortunatamente non a tutti) che improvvisamente, senza nessun preavviso, si abbia paura di guidare.

Questo accade solo in autostrada, un percorso, magari il solito percorso che facciamo tutti i giorni, oppure solo nei fine settimana, senza ansia, anzi in tutta tranquillità.

Questa paura si trasforma in un vero e proprio attacco di panico con tutta la sua classica pletora di sintomi fisici come ad esempio, la sudorazione, alterazioni del battito cardiaco, aumento dell’ansia, mancanza di respiro etc, che spingono il soggetto a fermarsi.

Questo ovviamente non accade solo in autostrada ma potrebbe coinvolgere tutti i possibili tratti stradali oppure solo alcuni di essi (ad esempio gallerie  e viadotti).

La paura come emozione dominante

La paura che si  prova in quei momenti, viene giustamente vista come poco razionale (“ma come, la strada che ho sempre fatto senza difficoltà ora mi provoca tutto questo malessere?“) ma anche se la coscienza sa che è irrazionale, l’inconscio invade la coscienza con sensazioni estranee e alienanti e la conseguenza è che il soggetto non riesce a fare ciò che prima era un non problema.

Le paure legate a questo stato sono di diversa natura. Ad esempio sono legate alla velocità e in questo caso basterebbe non superare quel limite.

Quindi se prima riuscivamo ad andare a 130 senza problemi mentre ora non ci riusciamo più, forse abbiamo paura di perdere il controllo.

Paura di perdere il controllo

In galleria, sui viadotti molto alti, sulle autostrade deserte, perdere il controllo, potrebbe essere visto come l’effetto scatenante la fobia.

lettura consigliata: Tutto sulla psicoterapia

Ma la paura può generarsi anche per tantissime altre ragioni e cioè: paura di sentirsi male e, poiché siamo in una zona deserta, nessuno può aiutarci, oppure se si perde il controllo, la paura è quella di poter far del male a qualcuno; una delle paure di elezione è quella di morire, oppure quella ancora più tipica per chi soffre di AdP e proprio la paura di avere un attacco di panico; nel caso delle gallerie si ha paura di rimanere bloccati all’interno e non poter fuggire, mentre se siamo in uno spazio aperto la paura è proprio di quello spazio, per l’appunto, aperto.

Le strategie per riuscire a guidare in autostrada

Chi ne soffre mette tipicamente in atto delle tecniche che spesso, sempre più spesso, invece di risolvere il problema, lo peggiora.

Vediamo quali sono e perché possono risultare dannose.

Tipicamente  chi si trova in queste situazioni tenta (spesso con il fai-da-te) di, ad esempio, essere accompagnato oppure, mentre si guida, di avere qualcuno con cui parlare, almeno al telefono. 

In questo modo ci si sente rassicurati e si riesce a fare il percorso prestabilito riuscendo a giungere a destinazione.

Altro possibile sistema è quello minimizzare i possibili rischi come ad esempio: “non viaggio di notte ma di giorno, se mi succede qualcosa, qualcuno mi aiuta”; oppure, “non faccio l’autostrada ma la provinciale”; “in quel punto c’è un viadotto altissimo quindi esco l’uscita prima e magari rientro a quella dopo”; “c’è una galleria, faccio un’altra strada”; “prima di partire mi prendo 20 gocce di ….” Etc.

Ma la regina di tutte le tattiche è ovviamente l’evitamento; la persona evita; se ha paura di guidare, non guida, se ha paura solo dell’autostrada la evita, idem per le gallerie o per i viadotti.  

Conseguenze

Come in tutte le cose, le soluzioni sopracitate sono utili se usate raramente. Se invece alterano il nostro stile di vita, il problema diviene cronico perché paradossalmente, rafforzano la sintomatologia.

Quindi se scegliamo di evitare, aumentiamo la paura; meglio sarebbe riflettere sul fatto che così facendo ingigantiamo il problema invece di sgonfiarlo.

Se chiediamo aiuto è come se dicessimo: non ci riesco. Allora è vero che il nostro compagno di viaggio  ci fa giungere a destinazione ma se venisse a mancare, il rischio di uno smisurato aumento d’ansia e di panico è quasi garantito. Più adottiamo questa risorsa, più diminuiamo la nostra autonomia.

Le tecniche usate per minimizzare i rischi possono alla fin fine diventare irrinunciabili e se per caso qualcosa va storto (sul percorso alternativo c’è una frana) si rischia di perdere il controllo e avere un attacco di panico. Forse potrebbe essere utile cominciare a correre qualche piccolo rischio.

Come si risolve la paura di guidare in autostrada

Lavorando sull’hic et nunc (il qui e ora) con tattiche vincenti e non aggiranti e andando alla radice del problema cioè decidendo di iniziare un percorso terapeutico.

Nel primo caso con un approccio di tipo cognitivo comportamentale nel secondo caso con approccio di tipo analitico.

Leggi anche un articolo che spiega cosa succede quando si va dallo psicologo, e come si curano gli attacchi di panico

Condividi questo articolo sul tuo social network preferito
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
Whatsapp: Puoi contattarmi qui per ogni informazione