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Lo sviluppo psicosessuale umano

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Le fasi dello sviluppo psicosessuale umano

Prima di parlare delle varie fasi dello sviluppo psicosessuale umano dalla nascita all’età adulta (orale, anale, fallica, latenza e genitale) ritengo sia opportuno definire cosa si intende per fissazione (ne parleremo spesso) ad una specifica fase.

Cosa sono le fissazioni dal punto di vista psicoanalitico

La fissazione, causa di future patologie, semplicemente, è un blocco che ritarda o impedisce al bambino il passaggio da una fase a quella successiva. 

Cause

Le cause sono essenzialmente due:

  1. eccessiva gratificazione provata durante una fase che fa venir meno la motivazione a passare a quella successiva;
  2. eccessiva frustrazione provata nella fase corrente che può far venire il sospetto che accadrà la stessa cosa anche nell’altra fase.

La fissazione, inoltre, fa si che nelle fasi future si tenda a prediligere come fonte di gratificazione una delle fasi precedenti.

Lo sviluppo psicosessuale umano – Elenco

Secondo Freud le fasi dello sviluppo psicosessuale umano dalla nascita all’età adulta, che prende il nome dalla regione corporea ove l’energia della libido (energia psichica che rappresenta per l’uomo la “spinta vitale”), si concentra,  di un bambino sono le seguenti:

Lo sviluppo psicosessuale umano – FASE ORALE (0-2 anni).

Lo sviluppo sessuale ha inizio (ovviamente) con la nascita del bambino. Alla  nascita il bambino utilizza la bocca (ove di concentra la libido) per entrare in contatto con la madre e con il mondo; con essa si nutre e comincia avere una percezione della realtà che lo circonda.

Tutto ciò che di bello o di brutto esperisce, lo fa grazie a questo organo. Il piacere che prova, carica di energia, che Freud chiama libido, si concentra nella bocca.

Poiché è l’unico mezzo di contatto con il mondo, questa fase si chiama orale, e ogni eventuale fissazione in questo periodo prende il nome di questa fase. Le ‘fissazioni’ a questa fase, hanno per oggetto tutto ciò che attiene alla oralità ovvero, ad esempio, mangiare, bere, fumare, succhiare, etc.

Quando l’individuo è fragile e viene esposto a situazioni frustranti, la persona fissata a questa fase, potrebbe reagire diventando dipendente dall’alcol, dal fumo, all’ingordigia, eccedere nel mangiare e nel bere, e potrebbe essere dominato dall’avidità. etc.

I tratti del carattere di questi soggetti vengono denominati orali perché tendono a mordere, trattenere, sputare, rifiutare (ad esempio il cibo), tendere alla introversione. L’orale è anche, ovviamente avido (nel leggere, nei rapporti, nel mangiare, nel bere, etc.)

Lo sviluppo psicosessuale umano – Fase anale (2-4 anni).

E’ il periodo del controllo sfinterico. Finalmente ci si affranca dal pannolino. Si usa il bagno, come gli adulti. In questa fase, se fisiologicamente maturi, il bambino riesce a controllare lo sfintere ma impara anche a controllare le richieste di cosa gli da piacere e gratificazioni.

Questa è anche la fase dello svezzamento che lascia sempre qualche traccia caratteriale. Quando la lascia, il soggetto viene definito anale (quindi avrà una fissazione anale), ovvero personalità ostili, avari, diffidenti, che tendono ad isolarsi. Sono anche meticolosi, ostinati ed organizzati.

Le fissazioni di questa fase, potrebbero essere generate dal modo in cui è stato imposto al bambino l’utilizzo del vasino.

Chi non supera tale fase e a seconda del tipo di fissazione, potrà essere o ritenuto”, ovvero, fissato nel ritenere le feci, o rilasciato”, fissato sul piacere di liberarsene. Il comportamento del primo caso avremmo l’eterno indeciso, tenderà ad accumulare beni ed oggetti, avaro, noioso tendente alla pedanteria, maniaco della pulizia e dell’ordine. Nel secondo caso, al contrario, sarà generoso, aperto, spensierato, con uno spiccato senso artistico.

Lo sviluppo psicosessuale umano – Fase edipica o fallica (4-6 anni)

E’ la fase del complesso di Edipo per i maschietti e di Elettra per le femmine. Come nelle altre fasi, la libido si concentra nella zona genitale da cui il nome fallico.

EDIPO RE di Sofocle.L’oracolo dice a Laio e Giocasta, re e regina di Tebe, che il loro figlio ucciderà suo padre e sposerà sua madre. I genitori abbandonano il figlio alle intemperie per farlo morire ma un pastore lo vede e lo alleva come un figlio lontano da Tebe. Da adulto, Edipo scopre di essere un figlio adottivo e decide di recarsi a Teb

e per cercare i suoi veri genitori. Durante il viaggio uccide un uomo in una battaglia (quest’uomo era Laio ma entrambi, ovviamente lo ignoravano). Alle porte di Tebe incontra la Sfinge che gli fa il famoso indovinello e cioè: chi è l’animale che di mattina cammina su 4 zampe, il pomeriggio con 2 e in serata con 3?

La risposta, l’uomo, permette a Tebe di liberarsi per sempre dalla Sfinge ed Edipo viene acclamato Re (come ricorderete nel frattempo Laio era morto) e va in sposa a Giocasta. La storia poi continua ma ai nostri fini può chiudersi qui.

Il mito di Elettra – Elettra, è figlia di Agamennone e Clitennestra, sin da bambina adora il padre che però è sempre lontano impegnato nella guerra contro Troia. Quando torna a Micene, Elettra assiste alla sua uccisione, da parte di Clitennestra aiutata dal suo amante, Egisto. Elettra con l’aiuto del fratello Oreste vendica il padre uccidendo i due amanti.

Per Freud, l’Edipo Re di Sofocle ricostruisce la situazione infantile nella fase edipica (il complesso di Elettra è stato suggerito da Jung). I bambini amano il genitore di sesso opposto e cercano di allontanare l’altro.

In questa fase i genitori fanno fatica a comprendere i propri figli avendo ovviamente dimenticato il loro comportamento alla stessa età e spesso reagiscono in modo inadeguato.
E’ ovvio che questo sentimento è dovrebbe essere destinato a non trovare soddisfazione e Freud fa le sue considerazioni che per i maschi vuol dire angoscia da castrazione e per le femmine invidia del pene (Freud affermava di non comprendere lo sviluppo femminile e Melanie Klein compensò, dal punto vista psicoanalitico, questa incapacità rendendo inutile  il concetto di invidia del pene, introducendo l’equazione simbolica seno=pene, ecco perchè la bimba non prova invidia verso il pene) meglio descritti negli articoli citati sopra.

Anche in questa fase possono esserci fissazioni che producono caratteri di personalità risolute, egoiste, autonome e orgogliose. Se l’identificazione fallisce (il maschietto di identifica con il papà e la femmina con la mamma), secondo Freud possono esserci difficoltà di genere (omosessualità) e disturbi della sfera sessuale tra cui l’asessualità. Potrebbe anche sviluppare un profondo senso di insicurezza, essere instabile emotivamente, essere morbosamente attaccato a cose e persone e anche mostrare cenni di egocentrismo.

Lo sviluppo psicosessuale umano – Fase di latenza (6 anni fino alla puberta).

Anche se in questa fase la libido è assente è comunque importantissima perché si sviluppano le amicizie con persone dello stesso sesso e ci si focalizza sulle trasformazioni fisiche.

Lo sviluppo psicosessuale umano – Fase genitale (dalla pubertà).

In questa fase (di continuo sviluppo e maturazione) il soggetto deve risolvere i conflitti e le fissazioni che si sono consolidate nelle fasi precedenti. Queste fissazioni devono essere risolte per liberare libido (fissata) necessaria al completo sviluppo della personalità. Tutto ciò che non ha trovato pieno e maturo sviluppo sessuale genera le nevrosi.

Le risorse a disposizione del soggetto dovrebbero essere equamente distribuite in ogni fase. Nella realtà però questo non accade mai. Ciò che accade invece è che ognuno di noi può essere più (o meno) orale, anale, fallico, etc.

Questa cosa ci differenzia e ci permette di relazionarci con il mondo esterno. secondo Freud se il soggetto ha superato le fasi senza rilevanti fissazioni, allorà sarà in grado di avere una vita psicosessuale equilibrata. Ma se ci sono stati   traumi oppure ci sono fissazioni in una delle fasi precedenti, l’individuo avrà disturbi e difficoltà non solo in ambito sessuale ma anche nella sfera dell’affettività, dell’emozione e dello sviluppo sia psichico che intellettivo.

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