Il massaggio del bambino è un’antica tradizione presente nella cultura di molti paesi e recentemente è stata riscoperta ed apprezzata anche nel mondo occidentale.
Non si tratta solamente di una tecnica, ma di una particolare modalità di stare con il proprio bambino: è un mezzo privilegiato per comunicare ed essere in contatto con lui. E’ una pratica semplice, flessibile, adattabile alle esigenze del bambino durante le fasi della sua vita, che accompagna, protegge e stimola la sua crescita e la sua salute. Può essere effettuato da entrambi i genitori, madre e padre.
Le origine della tecnica sono il massaggio tradizionale indiano, la sequenza del massaggio svedese elaborata da Per Henric Ling (1800), lo yoga ed elementi della riflessologia plantare.
Sono stati condotti diversi studi in ambito clinico e recenti ricerche hanno confermato l’effetto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del piccolo, grazie alla stimolazione provocata su vari apparati o organi:
- l’apparato respiratorio, poiché il massaggio favorisce l’assunzione e l’utilizzo di O2 ed eliminazione di CO2;
- l’apparato cardiocircolatorio, poiché si favorisce la perfusione periferica che subisce l’influenza di eventi stressanti: il massaggio aiuta a mitigare queste fluttuazioni e può essere usato per mantenere il bambino in uno stato di quiete;
- l’apparato gastro-intestinale: il massaggio in senso orario aiuta la peristalsi e l’evacuazione di aria e feci, ma un buon contatto favorisce anche una migliore digestione e assimilazione del cibo che incrementa la crescita;
- il sistema immunitario: la stimolazione cutanea ha importanti conseguenze sulla resistenza alle infezioni e alle malattie;
- il sistema linfatico: poiché si favorisce il ritorno linfatico e quindi una migliore nutrizione delle cellule e una più veloce eliminazione delle tossine;
- il sistema neuro-ormonale: il contatto abbassa i livelli di ACTH nel sangue e riduce lo stress, favorisce la produzione di ossitocina e prolattina, essenziali per la sopravvivenza del piccolo e per rinforzare nell’adulto l’attitudine del prendersi cura.
Viene incrementata anche la stimolazione sensoriale a più livelli:
- Tatto. Permette una precoce e completa percezione e conoscenza dello schema corporeo a livello cerebrale.
- Vista. Durante il massaggio c’è un diretto contatto visivo con la madre: il bambino osserva il volto (contorni e particolari) ponendo attenzione alle espressioni mimiche (Klaus-Brazelton). Nella giusta posizione il piccolo riceve stimolazioni simmetriche e ciò acuisce la capacità visiva e la messa a fuoco, accelerando la mielinizzazione del nervo ottico e quindi la funzionalità visiva, grazie al processo per cui la funzione crea l’organo.
- Udito. La madre (o il padre) parla al bambino con una voce che il piccolo riconosce istintivamente. Nella giusta posizione il piccolo riceve simmetricamente lo stimolo uditivo e comincia a misurare le distanze. Parlare al bambino diventa anche un rinforzo per il linguaggio: quando la madre parla, il piccolo per imitazione produce dei suoni che il genitore (madre o padre) rinforza, creando così un primo dialogo protoverbale.
- Odorato. La vicinanza e lo stretto contatto fanno sì che la madre e il bambino si riconoscano attraverso l’odorato, soprattutto nei primi mesi. Infatti, durante il massaggio si consiglia di usare un olio non profumato. In un secondo tempo scegliere il profumo potrà diventare un gioco e il tipo scelto permetterà di riconoscere il momento del massaggio.
L’effetto più importante ottenuto con il massaggio è però sulla relazione. La creazione del legame è una questione di interazione reciproca, in cui ogni partner ha un ruolo nel facilitare la relazione: è una danza durante la quale i partner si seguono, si guidano, si sostengono, si ascoltano e assecondano, dando vita al loro ballo. E come nella danza, così nel massaggio, c’è contatto, ritmo, calore, intesa di sguardi e di movimenti.
Il processo del bonding (legame) è sostenuto da tutta una serie di elementi: contatto visivo, pianto, voce, odorato, tatto, calore, ossitocina e prolattina. Tutti questi elementi sono ampiamente presenti durante il momento del massaggio e vengono sviluppati e interpretati.
Quando iniziare
Si consiglia di iniziare la pratica della tecnica del massaggio dopo il primo mese di vita del bambino, senza abbandonarla mai anche durante le fasi successive di crescita. Il genitore imparerà a proporre il massaggio in sintonia con le richieste evolutive del figlio.
Tra i 18 e i 36 mesi avviene l’educazione al controllo sfinterico: rappresenta una tappa sulla strada dell’autonomia, ma anche un momento di frustrazione per il bambino. Il massaggio alla pancia può sostenere il piccolo durante gli inevitabili incidenti o per quando ci sia dolore o tensione (il bambino trattiene le feci).
Con l’inizio dell’asilo nido possono emergere segnali di stress nel bambino. Il massaggio aiuta i genitori a leggere i segnali relativi al distacco, per valutare meglio le modalità di inserimento e per ritrovarsi dopo la separazione.
Dai tre anni in poi il massaggio costituisce fonte di interesse per un bambino già abituato a riceverlo: lo chiederà in maniera autonoma nei momenti di sconforto (es. se cade e si fa male).
L’ingresso alla scuola elementare rappresenterà per il bambino il momento per mostrarsi agli altri come individuo indipendente, ma sentendosi ancora piccolo. A quest’età si possono proporre semplici esercizi di rilassamento, visualizzazioni guidate o aiutare il bambino alla scoperta del corpo dall’interno, collegando sensazioni ed emozioni. Gli si può insegnare il piacere di stare senza fare altre cose contemporaneamente, semplicemente in ascolto di se stessi.
Nella fase della pubertà e dell’adolescenza cambia il rapporto con il corpo: il massaggio può essere vissuto come un’intrusione, pertanto andrà offerto con grande delicatezza, privilegiando parti del corpo relativamente neutre (non sessualizzate). L’adolescente potrà accettare di porsi ancora nel ruolo di chi riceve coccole e cure dai grandi, sebbene stia vivendo la grande sfida all’emancipazione.
Situazioni di vita particolari
Un momento di vita particolarmente delicato per un bambino è la nascita di un fratellino o di una sorellina. In questa fase il massaggio aiuterà il genitore e il figlio a rivivere quei momenti di contatto intenso e profondo che hanno già conosciuto, rappresenterà un momento di rapporto caldo e privilegiato. Ciò appare importante se il primogenito mostra segnali di sofferenza causati dalla gelosia per le tutte le attenzioni e cure offerte al neonato. Questi momenti vissuti tutti per sé, lo conforteranno sulla sostanziale stabilità della relazione. Si può anche coinvolgere il primogenito nella cura e nel massaggio al neonato: questo stimolerà l’attaccamento tra i fratelli, a patto che il più grande possa avere dei momenti di cura e contatto tutti per sé.
Un’ultima notazione va fatta a proposito della proposta del massaggio al bambino in ospedale.
Per esempio, la nascita di un bambino prematuro comporta l’ospedalizzazione. L’evento scatena spesso nei genitori molti interrogativi su eventuali responsabilità riguardo l’andamento della gravidanza, soprattutto da parte della madre: essersi sottoposte ad eccessiva stanchezza o stress lavorativo, non aver rispettato i consigli dei medici, ecc. Le donne sono frequentemente sopraffatte dai sensi di colpa e il ricovero ospedaliero necessario per il bambino può diventare per la madre motivo di rallentamento affettivo. Le condizioni del piccolo spesso sono di grande pericolo, di rischio per la vita. Tutto ciò evoca allarme, preoccupazione, dolore. Il primo passo da fare con questi genitori è quello di aiutarli all’incontro, al riconoscimento, alla comprensione del proprio dolore di fondo. In secondo luogo, aiutarli a recuperare il loro ruolo in una situazione in cui sono soprattutto altre persone ad occuparsi del figlio (medici, infermieri, ecc), favorendo la visita al neonato il più presto possibile e aiutandoli a toccare il bambino. I genitori saranno facilitati a riconoscere il proprio figlio e a riprendere il contatto con lui.
Nel caso di un bambino più grande che deve affrontare un ricovero in ospedale ci troviamo di fronte ad un vissuto di disagio e ansia: il piccolo si trova lontano da casa sua; vive il proprio corpo in modo diverso, in uno stato di malessere e malattia; e percepisce inevitabilmente la preoccupazione dei suoi genitori.
Allora grazie al massaggio il bambino può:
- tornare in contatto con le parti del suo corpo che gli causano disagio
- ritrovare un clima di intimità con i genitori che gli darà tranquillità
- percepire l’amore dei suoi genitori
- integrare l’altalenarsi delle emozioni legate all’ospedalizzazione
Effetti benefici
In generale possiamo riassumere così gli effetti benefici diretti e indiretti del “Baby Massage” sul bambino:
- Favorire uno stato di benessere nel piccolo
- Aiutare il bambino a scaricare e a dare sollievo alle tensioni provocate da situazioni nuove, stress o piccoli malesseri
- Favorire il rilassamento del bambino
- Stimolare, fortificare e regolarizzare il sistema circolatorio, respiratorio, muscolare, immunitario e gastro-intestinale, prevenendo e dando sollievo al disagio delle coliche gassose
- Buon sostegno nei disturbi del ritmo sonno-veglia
- Favorire nel bambino la conoscenza delle varie parti del corpo, sostenendo lo sviluppo dell’immagine di sé e dello schema corporeo
- Favorire il legame di attaccamento e rafforzare la relazione genitore-bambino
- Creare un’esperienza di profondo contatto affettivo tra genitori e bambino, che favorisce il rilassamento di entrambi
- Nutrire e sostenere l’arte di essere genitori
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