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Frequento una persona che si è appena separata

Mi sono separata – nessuno mi aiuta
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Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

Mi sono separata – nessuno mi aiuta

Quale sono i traumi più difficili da superare? Al primo posto sicuramente il lutto per la perdita di una persona cara; subito dopo: la separazione.

Come separarsi e quando? Non esiste il tempo giusto, tutto è soggettivo, è legato al vissuto del soggetto, quindi alle sue esperienze, ai suoi desideri, ai suoi bisogni; e poi è anche legato al partner, alle sue caratteristiche, ma anche al momento preciso che si sta attraversando e alle decisioni che si dovrebbero prendere.

Il passato è molto importante perché evidenzia come sono state vissute le prime separazioni infantili e sono condizionanti perché influenzano il modo con cui, in futuro, si affronteranno situazioni analoghe. Conoscerle può aiutare per ricalcarle ma, soprattutto se negative, per operare scelte diverse e quindi più consapevoli ed efficaci.

Le considerazioni che seguono vanno intese come ipotesi di massima, quindi generiche e non specifiche.

In merito al tempo in cui si decide è importante perché, una separazione tra i 20 e i 30 anni è relativamente più semplice perché l’arco temporale che rimane è molto più ampio e si è maggiormente aperti alla prospettiva di una nuova relazione; dopo diviene più difficile, in particolare per chi vorrebbe costruirsi una famiglia (idem per chi la famiglia l’ha invece creata); vedrebbe crollare tutto un progetto di vita o nella migliore delle ipotesi la vedrebbe messa in forse.

Oltre i 50anni per gli uomini e per le donne sarebbero sfide completamente diverse: opportunità per nuove conquiste sessuali per l’uomo, atte a confermare la proprio virilità, perché no, anche con donne più giovani; mentre per le donne, che sono prossime alla menopausa, inciderebbe molto sul fronte della propria autostima.

Una volta digerito il fatto che c’è una separazione in atto oppure appena conclusa, ci sono due aspetti importanti da tenere in considerazione: una legata al soggetto e l’altra all’entourage che potrebbe supportarci.

Mi sono separata – cosa fare

Poche cose ma fondamentali.   Manteniamo ordinato l’ambiente in cui viviamo (o andremo a vivere); cestiniamo ciò che non serve e che magari ricordano l’altro. Cerchiamo di rinnovare l’ambiente con cose diverse; ci sembrerà di vivere una nuova vita.

Evitiamo di trascurarci, quindi curiamo l’igiene, l’alimentazione, il fisico e le relazioni amicali. Insomma, coccoliamoci, non può che farci che bene. Se poi c’è una cosa che abbiamo sempre voluto fare senza trovare il tempo, ecco, è arrivato il momento per farla.

Poi ricordiamoci il potere dei proverbi ’amor con amor si paga’, ‘lontano dagli occhi, lontano dal cuore’, etc. Evitiamo (è fondamentale) di avere rapporti con l’altro (vederlo, sentirlo, spiarlo, cercarlo, messaggi, …); ogni contatto non fa che allungare i tempi di elaborazione del distacco; ogni volta che c’è il contatto, si riapre la ferita; più la teniamo aperta, più tempo sarà necessario per recuperare una propria autonomia.

Se la storia si è chiusa, cerchiamo di essere più decisi, soffriremo un po’ ma solo così, lentamente, recuperiamo lo spazio necessario per ricominciare; insomma, dobbiamo mettere in campo tutte le difese necessarie per accettare ciò che è successo e trovare la strada per voltare pagina.

Separarsi è difficile, doloroso, a volte duro da accettare, fino a giungere la rifiuto. Ma quando è inevitabile, seguire qualche regola, non può che aiutare.  

Abbiamo strutturato la nostra vita scegliendo una vita di coppia, ora è difficile accettare che la coppia non c’è più e che con essa non ci saranno più tutte quelle piccole abitudini che costellavano il nostro tempo.

L’organizzazione cui avevamo dato alla nostra vita va cambiata. Dobbiamo riorganizzarla, forse totalmente.  L’abbiamo impostata  in un certo modo ed ora, assistiamo al crollo di tutto ciò in cui avevamo creduto.

Oltre all’aspetto esistenziale, ci sono anche tanti altri problemi concreti che vanno gestiti e possibilmente risolti: i figli, il mutuo, gli aspetti economici, logistici, i beni da dividere, l’assegno di mantenimento. Se poi la separazione è lacerata dai conflitti tra i partner tutto si complica.

I conflitti saranno più o meno accentuati in funzione delle ragioni che hanno determinato la separazione (ed esempio un tradimento, un disamoramento, incompatibilità di carattere, …).

Anche laddove la separazione è stata voluta da noi, oppure è stata condivisa, rimane comunque un amaro senso di fallimento a cui possono accompagnarsi anche critiche alla nostra capacità di operare scelte giuste.

Mi sono separata – Cosa dire e cosa non dire

Un nostro amico/a si sta separando. Chiediamoci cosa sta passando. Evitiamo di semplificare e di pontificare. L’altro sta passando un momento terribile. Angoscia, stupore, fallimento, paura, rabbia, disgusto, stordimento, stanchezza … tutte cose in continuo mutamento (in che fase della separazione sta?); cosa dobbiamo fare? Ascoltare.

Ascoltiamo, evitiamo invadenza, rimettiamoci ai suoi bisogni. Dirà o deciderà cose che verranno smentite nel giro di poco tempo. Vorrà uscire oppure piangere, vorrà conoscere altre persone oppure nessuno mai … noi dobbiamo solo ascoltare e restare pazienti.

Evitiamo di giudicare, di proiettare le nostre ansie (come farà con il lavoro, i bambini, i soldi …), cerchiamo di evitare facce di commiserazione (come quella che si fa per le persone che vediamo come spacciate).

Si invece, a tutto ciò che alleggerisce. Non siamo noi che dobbiamo risolvere il problema, evitiamo ramanzine (hai fatto male, oppure hai fatto bene, faresti meglio a fare così, etc). Tutte cose inutili.

Facciamo solo cose utili, andiamogli a prendere i bambini a scuola, accompagniamoli in palestra o a danza, andiamo a fare la spesa, svuotiamogli la spazzatura, … insomma tutte piccole cose, che alleggeriscono, in questo momento di estrema pesantezza, la sua vita.

Proponiamo noi cose (cinema, ristorante, uscite fuori porta, …), assecondiamo ogni suo desiderio, anche se per noi potrebbe essere un capriccio; se deve traslocare, diamogli un aiuto e, se non ha figli, cerchiamo di stare il più possibile vicino organizzando i fine settimana e le serate. 

Evitare di dire cose sbagliate. Non sappiamo quali sono? Nel dubbio vale sempre la solita regola: astenersi.

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