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Aspetti positivi e negativi di bugie e menzogne

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Nascita ed evoluzione del fenomeno bugie

Secondo uno studio del  Professore di Psicologia, Robert Feldman, presso l’Università del Massachusetts

“…Le persone mentono con una media di 3 volte ogni 10 minuti.”

Sembra oramai che la scienza abbia accertato che bugiardi si nasce. Già in fasce si piange per attirare l’attenzione e a tre anni, se non si è d’accordo su qualcosa, i bambini sono in grado di simulare con un sorriso di circostanza per, ad esempio, un regalo poco gradito.

Ma attraverso il gioco del ‘come fosse’ il bambino, mentendo a se stesso, crea una pseudo realtà che realtà non è (io sono superman, oppure io sono il leone, etc) e quest’attività ludica contribuisce al processo di trasformazione e maturazione che la crescita comporta quotidianamente.

In questo comportamento si ravvisa lo sviluppo della fantasia generati dalla finzione attraverso giochi di ruolo, imparando di conseguenza ad essere se stesso e a conoscersi meglio. Ma c’è anche chi è un  è bugiardo patologico, un pinocchio radicale chi, ad esempio  ignorando la gravità delle cose dette e non dette,  arriva a non riconoscerne le conseguenze causando a se stesso e agli altri molta sofferenza.

Alcuni studi dimostrano, ad esempio che mentire potrebbe essere molto utile, ad esempio, per fare strada nella vita oppure per mantenere buone relazioni sociali. Fingere, inoltre, sarebbe un meccanismo biologico utilissimo, legato alla lotta per la sopravvivenza e quindi essenziale per il processo evolutivo.

Il bugiardo deve avere buona memoria.
Marco Fabio Quintiliano

Mentiamo quindi per avere successo, avere vantaggi sul lavoro, nelle relazioni amicali e in quelle amorose e per non dare inutili sofferenze. Anche se socialmente inaccettabile, mentire appartiene a quella categorie di cose di cui …. Non si può fare a meno.

Però più spesso, mentire è dannoso, per il singolo, la società, la coppia. 

Ciò che facciamo quotidianamente è vivere con la nostra Persona, con la nostra identità e l’esigenza di coerenza e significato, segna il senso del nostro appartenere ad un contesto sociale. La bugia, quindi, inserita in questo contesto pone il soggetto (persona) ad essere visto con sospetto e considerato in termini negativi.

Come abbiamo anticipato sulle origini della bugie, raccontarle favorisce il ricordo di quell’esperienza legata alla fanciullezza quando, tramite essa, riuscivamo a sottrarci ad una realtà che poteva essere percepita come limitante o a rischio di sanzione da parte dell’autorità (genitori, maestri, parenti, etc). In alcuni contesti, quindi, può essere utile alla propria crescita personale quando ad esempio, in modo quasi presuntuoso ci si vede Direttori Generali di una grande azienda e il fantasticare quella posizione ci spinge a fare di tutto per raggiungerla.  Se però non sappiamo cavalcare questa sfida, la ‘bugia’ potrebbe connotarsi come una ‘fuga dalla realtà’; in tal caso sono ovvi gli effetti deleteri.

Un po’ di sincerità è pericolosa, ma molta è assolutamente fatale.
Oscar Wilde

Tornando al bugiardo patologico possiamo dire di loro che, anche se non necessario, mentono,   manipolano le persone a proprio piacimento, sono impazienti, seduttivi, disinibiti, intolleranti, pretenziosi, privi di rimorso e incapaci di relazioni affettive significative.

Come difendersi

Essere intolleranti, smascherare senza indulgenza ogni bugia, riflettere sul ‘colpevole’ il proprio comportamento; come estrema ratio e in casi estremi, allontanarlo, abbandonarlo. Tenere presente che, generalmente, il bugiardo (patologico) vuole stare al centro dell’attenzione, cerca di essere seduttivo ed è un abile provocatore, è molto volubile e refrattario alle emozioni (anche se finge bene emozioni che non ha), usa la propria fisicità per attirare l’interesse, in ogni discussioni raramente esce da una impostazione generica (insomma, entra raramente nei dettagli, preferisce dialoghi molto suggestivi ma senza profondità), adora la teatralità, si lascia influenzare dalle situazioni e tende a considerare intime, relazioni che intime non lo sono.

Fa bene la bugia?

Secondo una  ricerca dell’Università di Notre Dame nell’Indiana 2 le persone poco sincere si ammalano di più.  Dire bugie sembra far male sia al corpo, che allo spirito. Invece, le persone più sincere vivevano meglio.
C’era un nesso molto forte fra il miglioramento del proprio stato di salute e della qualità delle proprie relazioni e la riduzione del numero di bugie quotidiane. Si evitavano problemi psicologici come la malinconia o le tensioni, e anche fisici come il mal di testa e il mal di gola”. Inoltre, c’erano risultati positivi anche nelle relazioni interpersonali, che erano diventate più “lineari” cominciando a dire meno bugie, sia piccole che grandi”.

Secondo lo studio, il benessere è in sintonia con la sincerità.  Infatti da quando si comincia a dire la verità, il carico della tensione si allenta permettendoci di vivere la nostra quotidianità con minori conflitti.

Quello che ho detto ho detto. E qui lo nego!
Totò

Insomma, le persone poco sincere potrebbero avere una vita molto complicata e uscire dal ginepraio   delle menzogne può diventare un’impresa impossibile. Però basta ricordare una cosa: la bugia non ha potere. Almeno fino a quando non ci crediamo.

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